TARXIES
Residui lombardi nell'architettura religiosa di Cesenatico
- Renato Cortesi
- Categoria: Storia
Dicembre 2018
L’esame di alcune vecchie immagini di Cesenatico mostra una forma particolare nella parte sommitale del campanile della chiesa parrocchiale di San Giacomo.
La parte in questione, oggi a linee diritte ed a base quadrata, appare nelle immagini del passato come possedesse una leggerissima incurvatura verso l’interno, tale che la forma completa sembra disegnare una cuspide, anche se appena accennata; inoltre mostra un piccolo basamento quadrato (o forse ottagonale), con angoli smussati e con quelle che sembrano essere quattro aperture sui lati maggiori.
Cercando di capire il perché di questa forma abbiamo esaminato diverse immagini per cercare di identificarne il profilo nella maniera più esatta possibile, dato che nelle immagini fotografiche il campanile appare sempre come un elemento secondario, sullo sfondo, quindi un particolare di dimensioni ridotte, e la scarsa definizione e la cattiva qualità delle foto rendono difficile questa identificazione; potrebbe quindi trattarsi solo di un fenomeno ottico, dovuto alla scarsa qualità delle fotografie.
Purtroppo tutte le immagini soffrono dello stesso difetto, per cui non ci rimane che porre il fatto all’attenzione pubblica, sperando che qualcuno possieda informazioni su questa particolare forma architettonica oppure immagini con migliore definizione.
Di seguito sono mostrate alcune delle immagini prese in esame.
Immagine 2 - anno 1835
Dal ponte Leonardo. In questo caso il basamento sembra ottagonale.
Immagine 3 - anno 1920.
Ancora una vista dal ponte Leonardo.
Immagine 4 - anno 1930.
Vista dal piano superiore di un edificio di via Moretti. In questo caso la foto è però particolarmente “sgranata”.
Immagine 5 - anno 1935.
Anche in questa foto a bassa definizione, e presa probabilmente dall’alto della torre comunale, appare comunque la curvatura del tetto del campanile.
Se la forma fosse proprio quella ipotizzata si tratterebbe di un elemento inusuale nel panorama architettonico della nostra regione per questa tipologia di edifici, caratterizzati generalmente da linee diritte, residuo sia della tradizione romanica sia da quella classica, e dalla mancanza di un basamento tra il tetto stesso ed il soffitto della cella campanaria; forme con linee curve si trovano generalmente solo nelle architetture nordiche: in Germania, Austria, Polonia ed altri paesi slavi, dove solitamente appare con una forma cosiddetta “a cipolla” (l’esempio più noto è probabilmente la cattedrale di San Basilio a Mosca).
In Italia esempi di tetto a cipolla si riscontrano solamente in quelle zone in cui è stata predominante la cultura germanica, come in Alto Adige, o in zone vicine a quelle, come in Trentino.
Proprio in Trentino esistono ancora tetti che mostrano una certa somiglianza con le foto di Cesenatico, in particolare in un edificio ancora esistente di quello che forse attualmente non è un campanile di una chiesa, ma che può esserlo stato nel passato (immagine 6); si trova in val di Non.
Se in questo edificio la somiglianza sta solo nella forma cuspidata del tetto (tra l’altro molto più marcata nell’edificio trentino che in quella di San Giacomo) un parallelismo molto più marcato mostrano due campanili ancora esistenti, per i quali è facile quindi identificarne la forma.
Si tratta di quello della chiesa di san Giovanni Battista a Sant’Agostino, piccolo comune della campagna ferrarese, e di quello della Rocca dei Rettori a Benevento (di cui si riportano le immagini 7 e 8)[1].
Come si può vedere la collocazione geografica non aiuta
a chiarire il problema, dato che un esempio viene dal sud, uno dal nord e l’altro dall’Italia centro-settentrionale; è però vero che nel sud del nostro paese negli anni tra il 1600 ed il 1700 fiorì una scuola architettonica, definita “scuola atriana”, che si occupava della progettazione di chiese e campanili con moduli molto simili a quelli del tetto cuspidato, i cui personaggi di spicco furono architetti lombardi facenti riferimento ad Antonio da Lodi.
Questi progettisti potrebbero aver portato una loro “impronta tipica” anche al sud.
A questo punto, sempre nell’ipotesi che la forma del non più esistente campanile di San Giacomo fosse effettivamente quella che sembra di percepire dalle fotografie, si potrebbe dedurre che il progettista della parrocchia di Cesenatico fosse un architetto lombardo, o comunque influenzato da quella scuola, che abbia voluto lasciare una testimonianza di quella particolare forma architettonica proprio perché era poco diffusa.
[1] Qualche somiglianza, anche se alquanto risicata, appare in alcuni campanili presenti nelle Marche. In questo caso la similitudine risiede soprattutto nella presenza del basamento (quadrato, esagonale o ottagonale), mentre la curvatura cuspidata del tetto risulta ancora meno accentuata di quella che si rileva nelle foto relative a Cesenatico.